Continuiamo a leggere l’istruzione Cor Orans:
252[1]. Nella formazione iniziale è di grande importanza che tra le varie tappe ci sia armonia e gradualità di contenuti. È ugualmente importante che tra la formazione iniziale e la formazione permanente o continua ci sia continuità e coerenza, affinché si crei nel soggetto “la disponibilità a lasciarsi formare in ogni giorno della sua vita[2]”[3].
L’istruzione ci spiega che la formazione iniziale deve essere armonica e graduale, oltre che in continuità con la formazione permanente delle sorelle di voti solenni. Questo punto cita due documenti: Vita Consecrata (VC) e Ripartire da Cristo nelle parti in cui trattano della formazione permanente.
Il primo documento ci dice che non potremo mai fare a meno della formazione e che questa è “gestazione” dell’uomo nuovo che sperimentiamo in noi, ed è conformazione ai “sentimenti” di Cristo. Dice inoltre che deve essere fatto un progetto di formazione che dura per tutta la vita e che non è possibile gestire completamente la propria formazione da soli.
Il secondo documento ci chiede di ripensare tutta la formazione delle persone consacrate, che non è più solo preparazione a prendere i voti, ma è una necessità di tutta l’esistenza, sia per inserirsi nel mondo che cambia a un “ritmo frenetico”, sia come esigenza stessa della vita consacrata, poiché essa è “progressiva assimilazione dei sentimenti di Cristo” e “partecipazione all'azione del Padre che, mediante lo Spirito, plasma nel cuore i sentimenti del Figlio”. Il documento sottolinea l’importanza della libertà di imparare e che questa formazione si deve declinare diversamente in ogni cultura; che ogni piccola cosa che ci circonda può essere un frammento di verità e bellezza da cui apprendere; che apprendiamo aprendoci all’altro. Impariamo soprattutto “riappropriandoci del tempo” quale dono. Seguiamo il tempo liturgico che è fissato eternamente da Dio, e da questo impariamo e ci formiamo nei Suoi misteri.
[1] Istruzione applicativa della Costituzione Apostolica “Vultum Dei quaerere” sulla vita contemplativa femminile della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/05/15/0350/00749.html#ita
[2] 69. La formazione permanente, sia per gli Istituti di vita apostolica come per quelli di vita contemplativa, è un'esigenza intrinseca alla consacrazione religiosa. Il processo formativo, come s'è detto, non si riduce alla sua fase iniziale, giacché, per i limiti umani, la persona consacrata non potrà mai ritenere di aver completato la gestazione di quell'uomo nuovo che sperimenta dentro di sé, in ogni circostanza della vita, gli stessi sentimenti di Cristo. La formazione iniziale deve, pertanto, saldarsi con quella permanente, creando nel soggetto la disponibilità a lasciarsi formare in ogni giorno della vita. Sarà molto importante, di conseguenza, che ogni Istituto preveda, come parte della ratio institutionis, la definizione, per quanto possibile precisa e sistematica, di un progetto di formazione permanente, il cui scopo primario sia quello di accompagnare ogni persona consacrata con un programma esteso all'intera esistenza. Nessuno può esimersi dall'applicarsi alla propria crescita umana e religiosa; così come nessuno può presumere di sé e gestire la propria vita con autosufficienza. Nessuna fase della vita può considerarsi tanto sicura e fervorosa da escludere l'opportunità di specifiche attenzioni per garantire la perseveranza nella fedeltà, così come non esiste età che possa vedere esaurita la maturazione della persona. (Vita consecrata, 69; http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_25031996_vita-consecrata.html)
[3] 15. Il tempo in cui viviamo impone un ripensamento generale della formazione delle persone consacrate, non più limitata ad un periodo della vita. Non solo perché diventino sempre più capaci di inserirsi in una realtà che cambia con un ritmo spesso frenetico, ma perché, ancor prima, è la stessa vita consacrata che esige per natura sua una disponibilità costante in coloro che ad essa sono chiamati. Se, infatti, la vita consacrata è in se stessa una «progressiva assimilazione dei sentimenti di Cristo»,50 sembra evidente che tale cammino non potrà che durare tutta l'esistenza, per coinvolgere tutta la persona, cuore, mente e forze (cfr. Mt 22, 37), e renderla simile al Figlio che si dona al Padre per l'umanità. Così concepita la formazione non è più solo tempo pedagogico di preparazione ai voti, ma rappresenta un modo teologico di pensare la vita consacrata stessa, che è in sé formazione mai terminata «partecipazione all'azione del Padre che, mediante lo Spirito, plasma nel cuore (...) i sentimenti del Figlio».
Sarà allora importante che ogni persona consacrata sia formata alla libertà d'imparare per tutta la vita, in ogni età e stagione, in ogni ambiente e contesto umano, da ogni persona e da ogni cultura, per lasciarsi istruire da qualsiasi frammento di verità e bellezza che trova attorno a sé. Ma soprattutto dovrà imparare a farsi formare dalla vita di ogni giorno, dalla sua propria comunità e dai suoi fratelli e sorelle, dalle cose di sempre, ordinarie e straordinarie, dalla preghiera come dalla fatica apostolica, nella gioia e nella sofferenza, fino al momento della morte.
Decisivi diventano, allora, l'apertura verso l'altro e l'alterità, e, in particolare, il rapporto con il tempo. Le persone in formazione continua si riappropriano del tempo, non lo subiscono, lo accolgono come dono ed entrano con sapienza nei vari ritmi (quotidiano, settimanale, mensile, annuale) della vita stessa, cercando la sintonia tra essi e il ritmo fissato da Dio immutabile ed eterno, che segna i giorni, i secoli e il tempo. In modo del tutto particolare la persona consacrata impara a lasciarsi plasmare dall'anno liturgico, alla cui scuola rivive progressivamente in sé i misteri della vita del Figlio di Dio con i suoi stessi sentimenti, per ripartire da Cristo e dalla sua pasqua di morte e risurrezione ogni giorno della vita. (Ripartire da Cristo, 15; http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccscrlife/documents/rc_con_ccscrlife_doc_20020614_ripartire-da-cristo_it.html )