Continuiamo a leggere l’istruzione Cor Orans[1], cuore orante, del 15 maggio scorso, per tutte le sorelle di vita contemplativa.

  1. La formazione iniziale è strutturata in tre tappe consecutive: il postulantato, il noviziato ed il tempo della professione temporanea o juniorato, precedute dall’aspirantato, nelle quali le candidate crescono e maturano fino ad assumere definitivamente la vita monastica in un determinato Istituto.

Gli autori ci chiariscono come non si diventi monaca contemplativa in clausura papale dalla sera alla mattina, ma anzi che i tempi di formazione previsti oggi sono più lunghi che in passato e un motivo evidente è che il mondo dal quale veniamo per entrare in clausura è molto più diverso che un tempo dalla vita dentro il monastero. Ad esempio, siamo abituate ad avere più contatti, tenere corrispondenza con molte persone, più o meno lontane, con diverse applicazioni che fino a pochi anni fa non esistevano e che, quindi, le monache che oggi sono di voti solenni, non avevano a disposizione quando sono entrate in monastero. Tutto questo per dire che sembra che entrando oggi in un monastero ci prospettiamo di rinunciare a tante piccole cose molto utili per vivere nel mondo ed è per questo che il cammino è e deve essere molto graduale, cioè come si afferma in Vultum Dei quaerere, tra i 9 e i 12 anni. Più la via sarà graduale e più le fondamenta saranno solide.

 

[1] Istruzione applicativa della Costituzione Apostolica “Vultum Dei quaerere” sulla vita contemplativa femminile della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/05/15/0350/00749.html#ita