"La Verità di farà liberi" (Gv 8,32)

E poi, a poco a poco, Tu, Signore, accarezzando e plasmando con la tua mitissima e misericordiosissima mano il mio cuore, mi portasti a riflettere che io credevo ad una infinità di cose che non avevo mai vedute, alle quali non avevo preso parte alcuna: tanti fatti della storia dei popoli, e notizie di luoghi e di città non visti: agli amici, ai medici, a mille altre persone prestavo fede in tante e tante cose che, se non si credessero, renderebbero impossibile la vita, ancora: quanto fossi assolutamente certo da quali genitori ero nato, il che proprio non potevo sapere se non credendo alle affermazioni degli altri. E così mi portasti alla convinzione che degni di condanna non erano coloro che credono nei tuoi Libri radicati da Te con somma autorità in quasi tutti i popoli.

(S. Agostino, Confessioni, VI).