"La Verità di farà liberi" (Gv 8,32)
E poi, a poco a poco, Tu, Signore, accarezzando e plasmando con la tua mitissima e misericordiosissima mano il mio cuore, mi portasti a riflettere che io credevo ad una infinità di cose che non avevo mai vedute, alle quali non avevo preso parte alcuna: tanti fatti della storia dei popoli, e notizie di luoghi e di città non visti: agli amici, ai medici, a mille altre persone prestavo fede in tante e tante cose che, se non si credessero, renderebbero impossibile la vita, ancora: quanto fossi assolutamente certo da quali genitori ero nato, il che proprio non potevo sapere se non credendo alle affermazioni degli altri. E così mi portasti alla convinzione che degni di condanna non erano coloro che credono nei tuoi Libri radicati da Te con somma autorità in quasi tutti i popoli.
(S. Agostino, Confessioni, VI).
Grande sei, o Signore, degno di somma lode; grande è la tua potenza, senza limiti la tua sapienza. L'uomo vuol cantare le tue lodi, l'uomo, particella della tua creazione, che porta seco il peso della sua natura mortale, del suo peccato, la certezza che Tu resisti ai superbi. Eppure l'uomo, particella della tua creazione, vuol cantare le tue lodi. Tu lo sproni, affinché gusti la gioia del lodarti, poiché ci hai creati per Te e il nostro cuore non ha pace fino a che non riposi in Te. Dammi grazia, o Signore, di conoscere appieno se prima ti si debba invocare o lodare; se la conoscenza di Te debba precedere l'invocazione[1].
[1] Sant'Agostino, Le confessioni di un peccatore, traduzione di Carlo Vitali, RCS Quotidiani, 2010
Un più grande amore.
Ci distacchiamo da tutto, perché il nostro cuore si apra all'amore di
Cristo.
Egli ci conduce a tutti coloro che ama e ci rende segni della Sua presenza.
In un mondo che ha sete di Dio, vogliamo rivelare la Sorgente della libertà.
Siamo monache agostiniane di vita contemplativa,
lanciate spiritualmente, per le vie del mondo, per mezzo della consacrazione a Dio e della preghiera di lode.
Questa è la principale attività del monastero.
Ogni monaca sa che il "coro" è il primo "laboratorio", dove si tesse, con la liturgia eucaristica e con la salmodia, l'inno di adorazione a Dio e dove, sentendosi al vivo, nel cuore della Chiesa, si domanda a Dio pace, pane e amore per tutti i fratelli del mondo.
“Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te”.
(Le Confessioni, I,1,1)
32La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. 33Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia.34Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto 35e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
Atti degli Apostoli 4,32-35
Vivere
è comunicare. È diventare capaci di rapporti liberanti.
Insieme è bello:
L'ideale che il nostro fondatore sant'Agostino propone all'inizio della Regola è "abbiate un'anima sola e un cuor solo".
Frutto della carità è la concordia,
Frutto della concordia è l'unità,
Frutto dell'unità è la gioia.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, annuncerò tutte le tue meraviglie.
Salmo 9,2
Parola di Dio,
Eucaristia,
Liturgia delle Ore:
cibo dell'anima.
Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, suonerò per te sull'arpa a dieci corde; a te, che dai vittoria al tuo consacrato.
Salmo 144, 9-10
Nell'ascolto della Parola scopriamo la verità e la libertà.
La Parola di Dio ci rivela il mistero:
il Signore Gesù ha offerto Se stesso per la salvezza del mondo.
Con Cristo, Pane spezzato, liberamente, ci offriamo a Dio per tutti i fratelli del mondo.
Quale sarà la nostra occupazione nella vita eterna? Lodare Dio. Amarlo e lodarlo. Lodarlo nell'amore e amarlo nella lode.
En. in ps. 147, 3
La monaca agostiniana obbedisce alla legge del lavoro, ne scopre il valore redentivo liberante e dà gloria a Dio.
Mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto.
Genesi 3,19
Il primato di Dio e del suo servizio non dispensa la monaca di vita contemplativa dalla comune legge del lavoro, anzi la pone delle migliori disposizioni interiori per comprendere il significato di prolungamento dell'opera del Creatore e per dare un contributo personale alla attuazione del piano provvidenziale di Dio nella storia.
Le sorelle siano liete nella speranza e crescano nella comunione, portando le une i pesi delle altre.
Regola
Libere perché caste
con la castità abbracciata per il regno di Dio.
La castità è un dono insigne della grazia.
Con il voto di castità ci offriamo totalmente a Dio, che amiamo con amore esclusivo.
Libere perché povere
Con la povertà, seguiamo Cristo povero, mantenendo libero il cuore dal desiderio dei beni terreni, per poterci dedicare più liberamente alla lode di Dio e al bene spirituale del mondo.
Libere perché obbedienti
Con il voto di obbedienza, offriamo a Dio la completa donazione della nostra volontà e ci uniamo alla volontà salvifica del Padre, con l'unico desiderio di darGli gloria.
Chi oserebbe affermare che il mondo può fare a meno di questi testimoni eccezionali dell'amore di Dio?
L'Eucaristia, mistero di amore, segno di unità, vincolo di carità, feconda tutta la nostra vita.
La religiosa contemplativa agostiniana scopre la gratuità del dono di Cristo:
una vita data,
pane spezzato,
sangue sparso.
In questo mistero di amore, riassume se stessa:
una vita... in dono.
Mistero di amore! Simbolo di unità! Vincolo di carità! Chi vuol vivere, ha dove vivere, ha di che vivere. Si avvicini, creda, entri a far parte del Corpo, e sarà vivificato. Non disdegni d'appartenere alla compagine delle membra, non sia un membro infetto che si debba amputare, non sia un membro deforme di cui si debba arrossire. Sia bello, sia valido, sia sano, rimanga unito al corpo, viva di Dio per Iddio; sopporti ora la fatica in terra per regnare poi in cielo.
S. Agostino, in Io. ev. tr. 26, 13
L'anima, seguendo una certa dolcezza, una non so quale interiore delizia, come se dalla casa di Dio risuonasse soavemente un organo, astraendosi da ogni rumore della carne e del sangue, giunge fino alla casa di Dio, dove eterna è la festa, dove ciò che si celebra non passa.
S. Agostino, in Ps. 41,9
Ecco quanto ho spaziato nella mia memoria alla tua ricerca, Signore; e fuori di questa non ti ho trovato. Nulla di te ho trovato, dal giorno in cui ti conobbi, che non sia stato un ricordo; perché dal giorno in cui ti conobbi, non ti dimenticai. Dove ho trovato la verità, là ho trovato il mio Dio, la Verità persona; e non ho dimenticato la Verità dal giorno in cui la conobbi. Perciò dal giorno in cui ti conobbi, dimori nella mia memoria, e là ti trovo ogni volta che ti ricordo e mi delizio di te. È questa la mia santa delizia, dono della tua misericordia, che ebbe riguardo per la mia povertà.
S. Agostino, Confessioni, parte IV, 10, 24, 35
Ecco l'Ancella del Signore!
Nel Sì di Maria, si consuma in lode la nostra vita.
che visse la tormentata e stupenda avventura di lasciarsi afferrare da Dio.
Insieme all numerose monache che, nel corso dei secoli, condivisero il suo ideale raggiungendo le vette della religiosa perfezione, come Perpetua, sorella di Agostino, Rita, Chiara da Montefalco, la serva di Dio Angela Caterina Borgia e molte altre, ciascuna di noi eleva l'inno di lode:
Folgorato al cuore da te mediante la tua parola, ti amai, e anche il cielo e la terra e tutte le cose in essi contenute, ecco, da ogni parte mi dicono di amarti, come lo dicono senza posa a tutti gli uomini, affinché non abbiano scuse.
S. Agostino, Confessioni, parte IV, 10, 6, 8
Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene.
Salmo 146,1
Vieni
Ne sentirai l'abbraccio in mille vincoli di gioia.
Solo quando ho scoperto che Cristo era diventato più intimo a me di me stessa, quando mi sono accorta che il darGli tutto lo spazio, non mi faceva sentire una fallita, ma mi realizzava pienamente come persona, allora mi sono sentita pienamente libera.
e vedi
No, non lascerò nessuno! Nella letizia e nell'offerta porterò tutti a te, perché la Tua gioia sia impressa in essi. Tutti i miei anni bruceranno in una luminaria di totale dono, e i miei desiderari matureranno in frutti di pace e di amore.
Vieni a trovarci!
Domani,
con i primi raggi del sole,
intesseremo
con le nostre mani di povere
un cesto di sole per tutti!