La mistica agostiniana Angela Caterina (Velletri 14 giugno 1694 - Roma 1° febbraio 1743), nacque in una famiglia numerosa che aveva vaste proprietà nel territorio veliterno. Il padre fu un importante collezionista di opere d’arte e oggetti antichi. Ogni giorno in famiglia si recitava l’Ufficio della Vergine e la sera il Rosario, Angela Caterina amava preparare in casa degli altarini attorno ai quali, alle volte, la famiglia si raccoglieva in preghiera. La parrocchia che frequentavano era la cattedrale di S. Clemente. Il fratello primogenito Camillo continuò a vivere nel palazzo di Velletri, altri fratelli e sorelle dedicarono la propria vita al Signore. Alessandro, uomo di vasta cultura, divenne un importante prelato, nel 1716 vescovo di Nocera Umbra, dal 1724 arcivescovo di Fermo. Fabrizio nel 1729 venne nominato vescovo di Ferentino. Un fratello fu abate, un altro Cavaliere di Malta, uno professò tra i carmelitani scalzi. Una sorella fu compagna di Angela Caterina tra le Agostiniane di Santa Lucia in Selci. L’illustre cardinale Stefano Borgia (1731-1804) fu loro nipote.
Angeluccia, così la chiamavano in famiglia, si preoccupava delle necessità del personale di servizio. Lo studio e le faccende di casa erano alternati da preghiere e canti spirituali, alle volte si assentava suscitando una certa curiosità. In un’occasione la serva, seguendola, la vide ritirarsi per pregare in un angolo isolato della casa. Nonostante la giovane età, in famiglia il suo pensiero era tenuto in considerazione. Il desiderio di consacrarsi al Signore maturò ben presto nell’animo della giovane, un giorno ne parlò in famiglia dove, per altro, non mancavano le vocazioni, ma non trovò subito il consenso della madre. La Provvidenza inviò in aiuto un Santo, il beato Antonio Baldinucci che era già stato a Velletri per le missioni popolari. Il Santo gesuita convinse Donna Cecilia e si decise come destinazione l’antico monastero romano di S. Lucia in Selci, già noto in famiglia. La Serva di Dio aveva circa vent’anni. Giunta a Roma espresse solo il desiderio di andare a pregare la Salus Populi Romani in Santa Maria Maggiore. Fece la vestizione il 24 febbraio 1718.